lunedì 14 settembre 2009

Presentazione




Missionario chi sei?

Se sei missionario e stai per partire la gente incontrandoti ti chiede: “Che cosa vai a fare? Dove vai c’è da mangiare? Hai una casa? Quando arrivi c’è qualcuno che ti accoglie?” L’immagine di un missionario che va all’avventura, in luoghi sperduti e sconosciuti, fra gente sottosviluppata è ancora molto presente nell’immaginario dei nostri amici italiani. Eppure come è cambiata la figura del missionario in questi ultimi anni. Testimonianze, incontri, riflessioni e documenti contribuiscono a far nascere un nuovo volto e nuove prospettive per colui che viene inviato a servizio di chiese sorelle. E poi quante chiese giovani, presenti soprattutto nel Sud del mondo, stanno inviando loro personale nei vari continenti. Anche qui in Italia suore e preti di razze, di culture e di popoli diversi sono presenti e si collocano al servizio delle nostre comunità. Veramente sta cambiando la figura del missionario e del suo ruolo nella società.
Missionario oggi si presenta in mezzo a noi come:
- uomo e donna cercatore di verità, capace di mettersi insieme alla gente con cui vive, per camminare con loro e al loro passo. E’ testimone di un dono ricevuto, ma sa che vi sono diverse vie, diversi approcci all’incontro con Dio.
- uomo e donna ponte, che sa costruire scambi e incontri fra popoli e culture diverse. Non un navigatore solitario, ma espressione di una comunità-ponte fra diverse comunità. Va non solo con volontà di collaborazione, ma soprattutto con desiderio di comunione e di scambio.
- Uomo e donna sempre meno professionista dell’andare e sempre più professionista del condividere e dello scambiare. Disponibile ad abbracciare la temporaneità del servizio. La sua vita non è più un andare per rimanere là tutta la vita, ma è un dedicare alcuni anni a questa esperienza e poi reinserirsi nella propria realtà di partenza per vivificarla e darle un respiro di mondialità.
- Uomo e donna servitore, capace di inserirsi e mettersi a disposizione della realtà e della chiesa locale che lo accoglie. Va sempre meno a fondare chiese e sempre più a camminare con le chiese, con la profonda consapevolezza che le chiese giovani, con le loro fragili strutture e le loro diversità pastorali e ministeriali, sono vere chiese del Signore. Per questo è un attento osservatore di quello che lo Spirito dice alla chiesa che lo ospita e torna ai luoghi di origine per testimoniare quello che il Signore opera presso altri popoli.
E nell’incontro con le grandi religioni egli è un testimone fedele dell’amore di Dio che è Padre e Madre di ogni uomo e vive con la serena certezza che ogni esperienza religiosa, se è vissuta in serietà e profondità, conduce all’unico Signore.
Infine egli è il compagno e compagna di strada di Colui che è il Missionario per eccellenza, il primo e l’unico: il Signore che conduce la storia, il Signore che ama la vita.

2 commenti:

  1. Não sei nada de italiano, também não entendi nada do que está escrito, mas sei que o senhor demonstra, através das fotos, que gosta muito das comunidades. Isso é bom! Parabéns por sua iniciativa de mostrar para os italianos como vivem os nordestinos e que, acima de tudo, somos um povo feliz!
    Jane

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