domenica 14 marzo 2010

Non puoi servire a due signori!


Oggi sono passato nell’immenso shopping-center di Recife. E’ il più grande dell’America latina. 360 vetrine espongono e mostrano agli occhi di tutti la loro mercatoria; Quattro piazze di ristoro emanano attraenti profumi di carni, di salse piccanti e cibi succulenti; trenta sale cinematografiche e altrettante sale gioco attirano bimbi e adulti; e una marea di gente elegante e ben vestita percorre su e giù gli spaziosi corridoi. E’ proprio vero: il consumismo è il nuovo stile di vita, la nuova “religione” dell’uomo e della donna di oggi. I supermercati e i grandiosi shopping sono le nuove cattedrali, le piazze sempre piene ove la gente si incontra, si riunisce e si identifica come ‘uomo consumatore’. Tutto sta diventando
merce: beni, valori, persone, popoli, la stessa madre Terra. La grandezza di una nazione viene misurata attraverso i numeri della crescita economica e non per lo stile di vita che si vive. Anche il Brasile è dominato da questa visione “economista”.
Per questo la campagna della Fraternità di quest’anno ci invita a riflettere e verificare la nostra vita e le nostre scelte quotidiane affermando che “Non si può servire a Dio e al Denaro” (Mt 6,24).
Il denaro è necessario in un mondo dominato dal mercato, ove tutto si compra e se vende. E’ necessario denaro per comprare cibo, vestiario, per aver cura della salute, per pagare la scuola, per aquistare la casa, per realizzare momenti di festa. Lo scintillio delle monete però si mescola facilmente con l’ambizione e il disamore.
Tu puoi diventare schiavo dei beni materiali e depositare in loro la tua sicurezza e il tuo ben-essere. Tu puoi vivere accumulando denaro, beni e proprietà, come se dipendessero da loro il senso e la felicità della tua vita. Tu non pensi che i tuoi beni possano essere superflui e le tue necessità possono essere immaginarie, indotte dalla propaganda, dalla moda e dalle sviluppo di fine settimana o fine stagione. Anche tu puoi vivere dimenticando che ci sono bambini abbandonati, poveri che vivono sulle strade, persone affamate e malate e vivi avendo cura del tuo denaro come se lui fosse Dio, chiudendo gli occhi dinanzi alle necessità del tuo prossimo. Esiste al mondo un miliardo di affamati! Una persona su sei che vivono sul pianeta terra. In Brasile 10 milioni di affamati e 40 milioni di poveri!
Nel secolo IV San Basilio, vescovo di Cesarea, esortando i suoi fedeli a non accumulare beni superflui, diceva: “Chi accumula più del necessario, pratica un delitto”. E San Gregorio, nello stesso periodo, affermava: “La solidarietà con il povero e l’immigrato è legge di Dio, non puro consiglio”.