mercoledì 23 settembre 2009

Non aver paura!

Sulla scaletta dell’aereo che mi riportava in Brasile ho avvertito un profondo senso di leggerezza. Un’aria fresca e sana mi invadeva e dava fiato al respiro della mia anima.
Ho trascorso il mese di agosto in Italia, nella mia terra natale, tra familiari ed amici; e in questa patria amata mi sono sentito un po’ sperduto e straniero. Ho percorso, tra verdi colline e sole infuocato, sentieri conosciuti e ben noti alla mia giovinezza, ma non ho incontrato nelle parole di molta gente ideali e valori che da sempre delineano le strade maestre della mia vita. L’accoglienza e la disponibilità ad aprire la propria casa e il proprio paese a chi nella vita ha ricevuto meno viene considerata alla stregua di un ingombrante rifiuto da gettar via. La condivisione e la solidarietà, rese insignificanti ed inoperose, vengono trattate come muti oggetti da museo. Il senso religioso, vera possibilità che permette di volare alto e allargare i nostri orizzonti, è imprigionato fra quattro mura di pareti domestiche, oltre ad essere appesantito da una squallida paura che rende trepidanti e quasi senza coraggio chi ancora fa del vangelo il punto di riferimento della propria vita.
E poi la crisi attuale, che colpisce sempre i più deboli e indifesi; la prospettiva di perdere i molti beni materiali conquistati in questi anni; la giusta rivendicazione di molti popoli al diritto di avere almeno il sufficiente per vivere e la sacrosanta richiesta di sedersi alla tavola dei consumi, offre un scenario di un futuro non semplice da affrontare. E’ questo scenario che aleggia nell’aria; è quest’aria che si respira, e sono questi i discorsi che si sussurrano per le strade. Ma chi, come me e come molti italiani e italiane missionari, vive nel mondo fra la povera gente, viene la voglia di dire: “Non abbiate paura!




L’Italia è una fra le nazioni ove attualmente si vive meglio: sicurezza, salute, scuola, educazione sono ben servite anche se non perfette. E che dire dello stile di vita, sembra quasi superiore alle nostre possibilità, e forse lo è. Rinchiudersi, proteggersi, difendersi, mugugnare e lamentarsi…sono verbi che poco si addicono alla “Buona Notizia” di Gesù. E’ bene ripescare nel Vangelo alcune perle preziose che danno valore al nostro cammino di cristiani: “Non abbiate paura io sono sempre con voi”; “Ove c’è il tuo tesoro, là c’è anche il tuo cuore”; “Chi vuole salvare la propria vita la perderà, ma chi perde la propria vita per me e per i fratelli, la troverà”.
Che non ci accada come quell’uomo in una notte di luna piena camminava sulla spiaggia e pensava:
“Se avessi un’automobile nuova, sarei felice…
“Se avessi una casa molto bella, sarei felice…
“Se avessi un ottimo lavoro, sarei felice…
“Se avessi una compagna perfetta, sarei felice…
In quel momento inciampò in una piccola borsa piena di pietre e incominciò a gettarle, una ad una, in mare. E, ogni volta che lanciava il sassolino diceva: Se avessi…sarei felice”, Così fece, finché non rimase che una piccola pietra, che decise di conservare.
Arrivato in casa si accorse che quella pietra era un prezioso e bellissimo diamante. Quanti diamanti ha gettato in mare prima di fermarsi a pensare?
Spesso anche noi buttiamo via i nostri preziosi tesori, desiderando di avere sempre di più, o sognando che arrivi ciò che è migliore o perfetto.

Nessun commento:

Posta un commento